Storia della tricologia

Marcelli Malpighii, "De pili observationes" M DC XCVIII

 

 

La tricologia è una branca della medicina poco conosciuta che studia l'anatomia, la fisiologia e la patologia dei capelli e dei peli.

L'uomo, da tempo immemorabile, si è sempre preoccupato dei suoi capelli anche fino alla nevrosi.

La medicina si è occupata fin dall’antichità di capelli, infatti il più antico specialista in malattie dei capelli di cui si ha notizia è l'egiziano Hakiem el Demagh nel 4000 a.C.

Successivamente, quando la medicina occidentale ha creduto di essere diventata nobile, ha rinnegato la tricologia ritenendola una scienza impura tanto che, salvo poche grandi eccezioni, la maggior parte dei medici ha prestato scarso interesse ai problemi dei capelli.

Un Medico "serio" non doveva occuparsi di tricologia, un notissimo professore toscano direttore di cattedra alla scuola di Dermatologia faceva malamente cacciare dal suo studio tutti coloro che andavano a disturbarlo per problemi di capelli e chi dei giovani specialisti voleva occuparsi di tricologia lo faceva quasi di nascosto, senza dirlo ai colleghi e soprattutto ai docenti, non aveva maestri e quel che sapeva lo aveva imparato sul campo.

Lo stesso termine “tricologia” non veniva mai pronunciato ma si parlava di "malattie degli annessi cutanei" tanto che il termine comparve sullo Zingarelli solo dal 1997.

Ovviamente altre figure si occupavano e continuano ad occuparsi di capelli: nonne, parrucchieri e centri tricologici di estrazione imprecisata ed imprecisabile. Questi centri erano criticati dalla Medicina ufficiale che però non faceva niente per contrastarli, semplicemente non se ne curava...  continuava solo a criticare.

 

Gli studi di Hamilton, con i quali si può dire che nacque la tricologia moderna, risalgono al 1942 e le pubblicazioni di Norwood al 1970.

Poi negli anni 80, improvvisamente, quando l'industria farmaceutica ha prodotto i primi farmaci diretti a cambiare il decorso naturale della calvizie maschile (Progesterone e Minoxidil prima, Finasteride poi) ed ha cominciato a spenderci fiumi di denaro, la tricologia è diventata qualcosa di dignitoso.

Sono stati pubblicati i primi libri e la Medicina ufficiale ha rivendicato i propri diritti. Si è fatta la Guerra ai Centri Tricologici e i Grandi Professori, subito aggiornatisi su nuovi testi americani, sono stati nominati d'ufficio Grandi Tricologi e chi, in Italia, si occupava da prima seriamente di tricologia è stato spesso emarginato.

La disaffezione della Medicina nei confronti della patologia dei capelli e del cuoio capelluto, che ha favorito in qualche modo il proliferare di varie iniziative spesso discutibili, dipendeva in gran parte da un armamentario farmaceutico non soddisfacente.

 

Attualmente, ora che si cominciano ad avere terapie efficaci e nozioni più complete sulla fisiologia del capello e sulla patogenesi di alcune delle affezioni più frequenti come l’alopecia androgenetica, è giusto che il medico, superando vecchi pregiudizi e notevoli perplessità, recuperi un ruolo centrale, il ruolo che gli compete, anche in questo settore. 

 

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