Pitiriasis Simplex Capitis

 

La forfora, affezione di poco conto ma non banale, è un processo desquamativo del cuoio capelluto che non si accompagna ad altre patologie cutanee localizzate sul capillizio o in altre sedi.

Insorge normalmente fra i 10 e i 25 anni e migliora spontaneamente verso i 45 – 55 anche se può persistere fino alla vecchiaia.

I vari studi presenti in letteratura, pur non dandole un connotato prettamente patologico, la considerano comunque un’anomalia in quanto non si presenta nella maggior parte delle persone. È causata da un accelerato ricambio delle cellule epidermiche che, a causa dell’aumento di velocità di migrazione, non riescono a raggiungere la completa maturazione prima di distaccarsi. Si formano pertanto delle squame bianche o grigiastre localizzate in chiazze o, più spesso, diffusamente distribuite su tutto il cuoio capelluto.

Clinicamente si distinguono: 

  • Pitiriasi secca, o semplice, nella quale il cuoio capelluto è coperto da piccole squame molto fini, di facile distacco, che impolverano gli abiti, con cute normale e prurito assente
  • Pitiriasi grassa, o steatoide, nella quale squame più grosse, untuose e giallastre aderiscono ad un cuoio capelluto talvolta leggermente eritematoso e trasudante con un modesto prurito.

La facilità di separare tale condizione dalla psoriasi e dalla dermatite seborroica è stata ripetutamente ribadita da svariati autori ma il motivo per cui sia lecito tenere separate queste condizioni non è del tutto chiaro. Non si può affermare che la psoriasi e la dermatite seborroica di moderata gravità presentino aspetti clinici distinguibili da quelli della forfora.

Gli studi sinora eseguiti non sono sufficienti ed adeguati a dimostrare se la forfora abbia o meno una sua specifica connotazione istopatologica e se possa essere tenuta distinta dalla psoriasi e dalla dermatite seborroica di media gravità in base a specifici criteri clinici o istopatologici.

Nelle squame e fra i capelli dei soggetti con forfora è spesso presente in quantità massiva un micete, il Pityrosporum Ovale il cui ruolo patogenetico non è tuttavia definitivamente chiarito. La forfora può anche essere presente in assenza di elevati quantitativi di Pityrosporum per cui non è ancora del tutto chiaro se sia il micete responsabile della forfora o, al contrario, un cuoio capelluto con forfora costituisca un terreno favorevole al suo sviluppo.

Le conclusioni che derivano dalla revisione della letteratura sono le seguenti:

  • Il Pityrosporum Ovale è il più comune microrganismo quantitativamente associato alla forfora
  • Una diminuzione del Pityrosporum Ovale da parte di un ampio spettro di agenti antimicotici comporta una riduzione della desquamazione cutanea
  • La ricolonizzazione con il microrganismo comporta la ricomparsa della forfora.

 

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